Committente | Immobiliare Metanopoli S.p.A. – ENI SpA |
Prestazioni | Redazione del Programma di Riqualificazione dell’Area |
Gruppo di lavoro | RESPONSABILE DI PROGETTO: ing. Roberto Farina, COORD. GEN: ing. Alessandra Carini, ANALISI SOCIO ECONOMICHE E PROIEZIONI DEMOGRAFICHE: dott. Urb. Francesco Manunza, ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE/SIT: geom. Antonio Conticello, EDITING: Concetta Venezia |
Stato di avanzamento | Incarico concluso |
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Il tema della riqualificazione delle aree che fanno parte del “comparto AGIP” va affrontato in una logica di processo, secondo un disegno strategico capace di orientare le trasformazioni di lungo periodo senza tuttavia peccare di scarso realismo nella valutazione delle situazioni attuali e di breve periodo.
Un esempio della necessità di una visione dinamica del piano è dato dalle “aree serbatoi”, a sud della via Trieste, che vengono incluse nella proposta di PRUSST nella convinzione che l’assetto ottimale dell’area sia conseguibile soltanto attraverso la completa dismissione e riqualificazione. Ciò non significa che tali interventi siano programmabili nel breve periodo, e al contrario potrebbe avvenire che soltanto su tempi medio-lunghi la trasformazione urbanistica coinvolgerà queste aree.
Ne discende l’esigenza che la proposta urbanistica sia concepita per soddisfare questi requisiti, vale a dire per garantire piena funzionalità agli stadi intermedi di attuazione, nella prospettiva di un successivo completamento del disegno di trasformazione.
In questo come in numerosi casi di aree produttive dismesse di grandi dimensioni risulta necessario, una volta individuato uno o più possibili scenari di trasformazione, definire un progetto di
valorizzazione sul quale costruire uno specifico marketing d’area. In altre parole, la qualità e le potenzialità dell’assetto e degli usi potenziali sono stati riscontrati, ma il successo dell’operazione richiede un attento processo di costruzione delle condizioni e delle modalità della trasformazione.
La seconda considerazione comporta almeno due conseguenze immediate:
Il fatto che la portata del progetto di trasformazione non possa ridursi solo ad una variante di PRG e alla redazione di uno schema di assetto urbanistico, ma debba inserirsi entro il quadro programmatorio più complessivo del PRUSST, affinché si possa passare ad una fase di costruzione degli strumenti per l’attuazione del progetto (intese tra soggetti, ruolo del soggetto incaricato della promozione e attuazione, ecc.)
Il fatto che il progetto-guida di assetto futuro dell’area debba essere concepito in modo da consentire l’attuazione di programmi di intervento parzialmente diversi, considerato che il programma di sviluppo dovrà a sua volta disporre di margini di flessibilità sufficienti a garantire la possibilità di adattamento nel tempo dell’offerta alla domanda effettivamente riscontrata sul mercato.
Per quanto riguarda le linee-guida del programma di riqualificazione, le valutazioni sviluppate - riportate nell’allegato Studio di Fattibilità - possono essere sintetizzate come segue:
Un ambito di sicuro interesse per le aree è quello legato alle funzioni logistiche delle merci, in considerazione del ruolo strategico assegnato dalle politiche regionali (Piano Territoriale Regionale, Piano Integrato dei Trasporti) al nodo di Ravenna (funzioni di intermodalità legate al porto e al sistema di collegamenti lungo il “corridoio adriatico”).
Si può considerare questo settore di attività economiche in sicura espansione, sia per effetto di meccanismi “endogeni” locali (lo sviluppo delle funzioni portuali e il trend previsto per il prossimo decennio, la crescita delle attività economiche legate al trasporto delle merci), sia in rapporto a scelte infrastrutturali e insediative che riguardano l’intera regione (strategia di valorizzazione dei collegamenti adriatici e cispadani in alternativa a quelli storici lungo la via Emilia, volontà di rilancio del polo di Ravenna in una prospettiva di relazioni economiche di scala internazionale). Naturalmente nel settore della logistica intendiamo comprese sia funzioni più direttamente legate alla gestione delle merci nell’ambito delle attività portuali (magazzinaggio, intermodalità, ecc.), sia funzioni terziarie connesse (direzionalità, servizi, formazione, ecc.).
Un secondo tema di proposta di grande interesse economico per l’area è quello relativo alle funzioni terziarie (commerciali, espositive, organizzative) connesse al settore navale e al turismo nautico. A favore di questa ultima ipotesi è certamente il rafforzamento del ruolo del porto turistico di Marina di Ravenna (destinato a divenire il più grande e attrezzato dell’intera riviera romagnola, con oltre 2200 posti barca): ciò che fa ipotizzare credibile un progetto di rafforzamento del ruolo terziario dell’entroterra, specializzato in terziario dell’ospitalità e della cultura (città di Ravenna) e in terziario del commercio e dei servizi organizzativi (aree oggetto dello studio, intermedie tra il porto e la città). A sfavore può giocare la crescita della manifestazione espositiva (Nautex Show, Salone nautico di primavera) ospitato temporaneamente a Pesaro ma destinato a insediarsi nel 2001 nel potenziato quartiere fieristico di Rimini.
Il terzo tema è quello delle funzioni produttive, il cui più interessante segmento appare quello delle attività direttamente e indirettamente legate alla nautica. non si tratta di un settore nel quale sia consolidata una tradizione nel tessuto produttivo ravennate, e pertanto le ipotesi di sviluppo vanno verificate con attenzione, facendo riferimento a una domanda insediativa che si esprime anche in altre province e regioni. E’ infatti indiscutibile che il trend di forte sviluppo delle filiere produttive legate alla nautica (con vaste relazioni intersettoriali), e la domanda di aree attrezzate per attività cantieristica e attività industriali e artigianali connesse deve far considerare con grande attenzione le potenzialità di sviluppo di un’offerta di aree e servizi in questo settore.